rassegna stampa

In questo sito con questa pagina si procede day by day con individuazione dei titoli e dei temi in testa

Su il Sole 24 Ore del 25 ottobre 2022 si riporta in prima pagina la seguente notizia, a titoli cubitali: "GAS, IL PREZZO SCENDE SOTTO I 100 EURO". Il prezzo del gas quotato ad Amsterdam scende sotto i 100 euro/MWh e le Borse festeggiano. Oggi a Bruxelles il Consiglio dei Ministri dell'Energia.
Sempre in prima pagina: "CHIMICA: FLESSIONE IN TUTTA LA FILIERA PER IL CARO ENERGIA". Il settore della chimica ha accusato una caduta dell'8%. Il presidente di Federchimica Paolo Lamberti: "Se si chiude la chimica si ferma il Paese. Siamo materia prima per l'intera economia".
A pag. 3 troviamo il nuovo ministro del governo Meloni, in attesa della fiducia, che propone di sperimentare il nucleare di nuova generazione. Pichetto ha anche annunciato che proseguiranno la ricerca e l'estrazione di gas dai fondali marini.
A pag 4 apprendiamo: "ANCHE A 1.200 COMUNI LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DA RINNOVABILI". Arrivate in questi giorni ai Sindaci le fatture GSE che chiedono il pagamento dell'una tantum sulle entrate della vendita di energia. Scadenza il 30 ottobre. I Sindaci: "Rischio disavanzi a catena". Il "sistema a due vie" del DL Sostegni ter non distingue gli introiti degli enti pubblici da quelli privati.
Ancora: "GAS, INTERROMPIBILITA' AVANZATA PER LE IMPRESE".
"ENERGIA, IN CASO DI PICCHI GLI STOCCAGGI NON BASTANO. SERVE RIDURRE I CONSUMI".

Nei Commenti a pag. 15 interviene Alberto Quadrio Curzio. "UN FONDO PER MITIGARE I COSTI DELLA CRISI ENERGETICA SUL MODELLO EUROPEO". Curzio sostiene che il binomio Draghi-Macron ha dato la linea sul tema del gas.

Nostre note: E' possibile che il pacchetto di proposte della Commissione europea, oggi in discussione tra i ministri dell'energia (debutta Pichetto accompagnato da Cingolani) venga approvato il mese prossimo.

da IL SOLE 24 ORE, 25 OTTOBRE 2022

Alberto Quadrio Curzio. "UN FONDO PER MITIGARE I COSTI DELLA CRISI ENERGETICA SUL MODELLO EUROPEO"

(ESTRATTO)

Il binomio franco-italiano ha dato la direzione sul tema dell'energia al Consiglio europeo e quindi alla Commissione europea. Le proposte dell'Italia (formulate da Draghi - ndr) erano rette da un principio cruciale: mantenere la UE coesa, evitando la frammentazione delle decisioni e la concorrenza tra Stati che scassa il mercato interno in tema di energia. Si tratta della creazione di un corridoio per i prezzi del gas: il disaccoppiamento tra i prezzi del gas e quelli dell'elettricità; la necessità di strumenti comuni per contrastare il rincaro dei prezzi dell'energia su imprese e famiglie. Il Consiglio ha deciso in linea di principio. Spetterà alla commissione e ai ministri dell'energia rendere operative queste decisioni. Su tutte ce n'è una molto importante (...), quella che dovrà passare anche dall'ECOFIN per creare un "FONDO COMUNE" da finanziare con risorse europee per dare forza unitaria alla UE per mitigare la crisi energetica. 
Questa prospettiva sembra in linea con il progetto Breton-Gentiloni per creare un fondo come il SURE che nella pandemia ha mobilitato 100 miliardi di euro di finanziamento raccolti sui mercati per prestiti tesi a limitare gli effetti sulla disoccupazione. (...) Questo (Fondo analogo al SURE  - ndr) potrebbe diventare un Ente funzionale europeo e prendere a modello il primo fondo Salvastati che esiste ancora ed è istituzionalmente società di diritto lussemburghese.

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GAS IN EUROPA OGGI E' TROPPO (estratto da articolo di Sissi Bellomo)

"In Europa al momento c'è molto più combustibile di quanto riusciamo a consumarne o a metterne da parte. La domanda è molto debole e lo resterà finché non accenderemo il riscaldamento. E per gli stoccaggi siamo quasi al "tutto esaurito": diversi Paesi europei sono al 100% della capacità e quasi ovunque si è ben oltre al 90%. (..) 
Un forte vento si è messo a soffiare nel Nord Europa (= più generazione eolica) e le temperature sono 4-8 gradi sopra la media stagionale (...)
SNAM è arrivata a vendere gas a 4E/MWh (...) 
Questo crea l'illusione che siamo già in grado di cavarcela bene senza il gas russo. (...) L'eccesso di gas è temporaneo e il marcato lo riconosce, visto che il gas in consegna da dicembre in avanti si continua a scambiare a prezzi superiori i 150E/MWh.
Il punto è che gli stoccaggi sono pieni. I consumi industriali sono diminuiti di oltre un quinto da inizio anno, purtroppo a causa del caro energia, che ferma le fabbriche. E i termosifoni - in questo autunno di austerity e di caldo record- rimangono spenti. Il gas via mare continua però ad arrivare in quantità enormi (almeno finché non ci toccherà contendercelo con l'Asia). 
(In qualche caso registriamo la speculazione sul GNL), che viene trattenuto ad arte, per vendercelo quando i prezzi saranno più alti, forse già tra un mese. (...) I noli delle metaniere sono diventati carissimi: sul mercato spot si sono visti prezzi fino a 450mila euro al giorno.

TETTO AI PREZZI, IL PIANO DELLA COMMISSIONE SUL TAVOLO DEI MINISTRI (estratto da articolo di Beda Romano)

Si terrà oggi (25 ottobre 2022) in Lussemburgo la prima riunione dei Ministri dell'Energia dopo che i 27 al Consiglio UE si sono detti d'accordo per negoziare un pacchetto di misure energetiche. (L'obiettivo è far fronte all'aumento delle bollette energetiche causato dalla guerra economica della Russia contro l'Occidente - ndr). L'incontro vedrà il debutto del nuovo ministro dell'Ambiente italiano, Gilberto Pichetto Fratin, il quale continuerà ad avvalersi della consulenza del suo predecessore, Roberto Cingolani.
I capi di Stato si sono accordati per chiedere alla Commissione "concrete decisioni" su una serie di linee guida (...).
Nel frattempo, l'esecutivo comunitario ha pubblicato sul proprio sito internet una proposta di regolamento del Consiglio ex articolo 122 dei Trattati (da applicare nei casi segnati da "gravi difficoltà nell'approvvigionamento di certi prodotti"). Il testo si concentra sugli acquisti in comune, le azioni di solidarietà tra Paesi membri, le misure per ridurre ulteriormente la domanda di gas, il meccanismo temporaneo di correzione del prezzo di mercato.
L'articolo 23 del testo precisa che la decisione sul meccanismo di correzione del prezzo del gas sul mercato venga presa dal Consiglio su proposta della Commissione. 
Resta fuori dal testo, per ora, l'ipotesi di un tetto al prezzo del gas utilizzato per produrre elettricità. Si tratta della cosiddetta soluzione iberica (...).


I ministri dell'Energia si riuniranno tra poco a Lussemburgo per discutere, oltre al pacchetto sul gas, anche delle proposte relative alla decarbonizzazione e alla prestazione energetica nell'edilizia. L'Europa sta affrontando una crisi energetica dopo che la Russia, un tempo il suo più grande fornitore di gas naturale dell'Ue, ha invaso l'Ucraina all'inizio di quest'anno, tagliando le forniture di gas verso l'Unione. La corsa alle forniture globali limitate ha fatto aumentare i prezzi, soprattutto in Europa, dove i vincoli infrastrutturali limitano la quantità di gas naturale liquefatto (Gnl) che può essere importato e trasportato dove è necessario. Dopo aver raggiunto il picco a fine estate, i prezzi del gas in Europa si sono abbassati nelle ultime settimane, ma rimangono più alti rispetto a un anno fa. 

La scorsa settimana i leader dei 27 Paesi membri dell'Ue hanno incaricato i loro ministri dell'Energia di esaminare più da vicino una serie di proposte della Commissione europea intese ad affrontare la crisi energetica, tra cui un piano che prevede la creazione di un price cap per limitare i prezzi del gas se dovessero aumentare di nuovo. Nelle conclusioni dei colloqui della scorsa settimana, i leader hanno invitato i ministri dell'Energia e la Commissione europea a "presentare urgentemente decisioni concrete" sulle proposte.

(...)

La riunione dei ministri dell'Energia di oggi porterà avanti il dibattito su un problema con cui i funzionari dell'Ue sono alle prese da settimane, ovvero come abbassare le bollette di gas ed elettricità senza creare altri problemi, come l'aumento vertiginoso del debito nazionale o un maggiore consumo di gas. La Commissione europea ha affermato che il tetto di emergenza potrebbe applicarsi alla borsa Ttf. I funzionari hanno affermato di voler anche creare un nuovo indice per il prezzo del Gnl e incoraggiare le aziende a collaborare e acquistare gas insieme in un ampio pacchetto di proposte che, nel loro insieme, equivarrà a un intervento straordinario nei mercati del gas liberalizzati dell'Ue.

La proposta di uno strumento che consenta all'Ue di imporre un price cap per il gas è stata particolarmente controversa. Italia, Francia e una decina di altri Paesi hanno affermato di volere un tetto per i prezzi del gas all'ingrosso per aiutare a proteggere le famiglie e le imprese dai prezzi elevati. La Germania e molti altri Stati hanno però respinto l'idea, affermando che un limite di prezzo rischia di spostare le forniture verso altri acquirenti e di stimolare un aumento dei consumi. 

I leader, durante il Consiglio europeo la scorsa settimana, hanno convenuto che qualsiasi limite di prezzo dovrebbe concentrarsi sulla limitazione dei picchi dei prezzi del gas, tenendo conto di una serie di condizioni intese a garantire che le forniture non siano interessate e la domanda non aumenti. I leader hanno anche chiesto ai ministri dell'Energia di prendere in considerazione le proposte per porre un limite al prezzo del gas utilizzato per la produzione di elettricità, aumentare il sostegno finanziario per i consumatori in difficoltà e stabilire regole su come condividere il gas con altri Stati membri nel caso di carenze.  

 


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Su Il Sole 24 Ore del 19 ottobre 2022 in prima pagina si annuncia che prende forma il price cap UE alla vigilia del Consiglio, ma Davide Tabarelli commenta a pag. 4 che si tratta di una "strategia confusa".  Dovremmo ridurre la domanda e stare attenti alla scarsità dei beni, la vera causa dei prezzi alti. La gente andrebbe preparata al razionamento. .Il direttore del Fondo nazionale russo per la sicurezza energetica, Konstantin Simonov, è intervistato sulle sanzioni europee e sull'errore dei rapporti incrinati tra l'Europa e la Russia. "A me sembra che la Russia e l'Unione Europea siano come due pugili che si prendono a pugni per il divertimento di Stati Uniti e Cina".
Condominio. Nulla la delibera che riduce la temperatura dei caloriferi. Scendere sotto le previsioni del DL Cingolani esporrebbe all'impugnazione dell'atto. La temperatura è un diritto del condomino nell'ambito degli orari previsti ex lege.
A Milano si rinvia al 29 ottobre l'accensione degli impianti.
Una nota ARERA e AGCM non ammette modifiche contrattuali unilaterali da parte dei fornitori. L'Antitrust è pronta a intervenire in caso di condotte lesive.  

Sul Fatto Quotidiano del 19 ottobre 2022 si annuncia il vertice decisivo della UE a Bruxelles il 20 e 21 ottobre. La Von der Leyen presenta la proposta di Regolamento sull'emergenza gas. A partire dal 2023 si identifica un benchmark alternativo al TTF, la Borsa olandese, ma prima c'è una soluzione di traghettamento. Scompare l'ipotesi di un "price cap" dinamico dalla durata di tre mesi. Si indicano poi altri punti, già dati per scontati.
Per i rincari, ENEL apre la stagione dei prestiti garantiti dallo Stato. Chiede a un gruppo di banche 16 miliardi che beneficeranno della garanzia della pubblica SACE. 

Su "Il Messaggero" del 18 ottobre si tratta il problema del "distacco" dopo 41 giorni dei morosi - con messa in mora immediata senza più sollecito - da parte dei fornitori di elettricità e gas 

Su www.daday.it del 16 ottobre una spiegazione del perché in Italia la burocrazia ferma l'attivazione dei pannelli fotovoltaici.

________________________________________________________________________________________________________________________________IIL SOLE 24 ORE 19 ottobre 2022

PREZZI DEL GAS, DALLA UE ANCORA UN TETTO DA NEGOZIARE
La proposta della Commissione. Nel pacchetto un price cap temporaneo da attivare "quando necessario". Allo studio un nuovo indice GNL. 

Tra le altre misure acquisti in comune del 15% delle riserve. Timmermans: obiettivo superare i prossimi 2 o 3 inverni

________________________________________________________________________________________________________________________________IIL SOLE 24 ORE 19 ottobre 2022
L'analisi di Davide Tabarelli

LA STRATEGIA E' ANCORA TROPPO CONFUSA

(Estratto)

"E' difficile mettere ora (un meccanismo di correzione del TTF) con quotazioni che lo scorso agosto hanno toccato i 350 euro/MWh mentre ieri hanno chiuso sotto i 120 euro. (...) Caso mai lo si dica chiaramente che non si vogliono più prezzi spot, si mettano delle tariffe e gli Stati paghino le penali firmate dalle loro società. (...) Prezzi, meccanismi, tetti, corridoi devono essere sempre accettati dalle controparti, dai Paesi produttori e questi di venirci incontro non ne vogliono sapere (...). (L'OPEC europea del gas attraverso gli acquisti congiunti è un tentativo velleitario di fronte al fatto che mai nella storia i compratori sono stati (così deboli). La Commissione perde di vista i dati fondamentali, quelli che in questi giorni, per l'arrivo della recessione, stanno facendo crollare le quotazioni. La Commissione deve dire chiaramente ai singoli Stati che occorre limitare la domanda, che serve prendere in considerazione il razionamento per i picchi del prossimo inverno, questo per evitare il panico generato dal non affrontare il problema. (...) Servono più carbone, più nucleare, più rinnovabili. Serve tutto, perché fra un anno avremo magari un tetto dinamico, ma rischiamo di trovarci nelle stesse condizioni di scarsità fisica, la vera causa dei prezzi alti".

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IL SOLE 24 ORE 
19 ottobre 2022
"SIA L'EUROPA CHE LA RUSSIA STANNO FACENDO UN ERRORE"
L'INTERVISTA A KONSTANTIN SIMONOV

Passi estratti:
"L'inverno sarà senza gas russo. (I gasdotti) potrebbero saltare in ogni momento. Resterà solo Turkish Stream. (...) Chi esce avvantaggiato dal caso Nord Stream sono gli Stati Uniti con il loro messaggio alla UE: non vi conviene neppure pensare di ricreare un legame energetico con la Russia. (...) La crisi è seria (forse irreversibile - ndr) e sia la russia che l'Europa stanno facendo un errore (a rompere il legame - ndr). Chi vince in questa situazione? Tutti gli altri giocatori. (...) Nel caso del petrolio la situazione è più flessibile perché lo puoi trasportare via mare. (...) Sul fronte del gas è tutta un'altra cosa. Noi l'anno scorso abbiamo fornito all'Europa 150 miliardi di metri cubi. Via gasdotti. Ora non possiamo prendere questi tubi e voltarli verso la Cina. Ma anche l'Europa non troverà questi 150 miliardi altrove sul mercato: semplicemente, fisicamente non ci sono. (...) A me sembra che la Russia e l'Unione Europea siano come due pugili che si prendono a pugni per il divertimento di Stati Uniti e Cina (...). Se non ci saranno più legami commerciali tra noi saremo condannati a combatterci. Una nuova cortina di ferro provocherà conflitti ancora più seri. Tutto questo non ci aiuterà a portare la pace in Ucraina".



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https://www.ilmessaggero.it/economia/news/bollette_distacco_corrente_dopo_quanto_tempo_sollecito_addio-6997266.html

18 ottobre 2022

Bollette, addio sollecito: messa in mora immediata e distacco dopo 41 giorni per chi non paga (ilmessaggero.it) 

Consumatori e condomini con riscaldamento centralizzato sono in allarme. Si prevede un picco di distacchi e difficoltà tra dicembre e gennaio

Addio ai solleciti di pagamento. Con la crisi energetica e l'inverno alle porte molte aziende fornitrici di gas e elettricità "non aspettano più" e in caso di mancato pagamento passano subito alla messa in mora e poi al distacco della fornitura. È l'allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori che riportano richieste di aiuto continue da tutta Italia di famiglie e condomini in difficoltà con il caro bollette.  

Messa in mora immediata cosa significa

Se prima infatti dopo la bolletta ricevuta le aziende adottavano alcuni accorgimenti come l'invio del sollecito di pagamento e il «depotenziamento» della rete, adesso passano subito alle maniere forti con l'immediata messa in mora e il successivo distacco della fornitura.

I tempi di azione sono rapidi: 41 giorni dopo la scadenza della bolletta non pagata il taglio delle forniture può scattare direttamente dalla sede del distributore, anche senza l'arrivo dei tecnici a casa.

Un problema molto sentito soprattutto nei condomini, dove gli importi sono raddoppiati rispetto all'anno scorso, e dove si creano problemi nei palazzi con il riscaldamento centralizzato. Si stima che il picco di "distacchi" sarà tra dicembre e gennaio cioè 100 giorni dopo la scadenza delle fatture. Anche per questo il 18 ottobre è stata indetta una riunione delle associazioni dei consumatori per stilare alcune proposte.

Le proposte: rateizzazione e sospensione dei distacchi

 «Le misure adottate non bastano a fronteggiare l'emergenza che il Paese sta vivendo. Per questo ci aspettiamo dal nuovo Governo un cambio di rotta, soprattutto in termini di ascolto delle esigenze dei cittadini e del varo tempestivo di misure per contrastare la crescita delle disuguaglianze e della povertà» ha detto Michele Carrus, presidente di Federconsumatori, che insieme alle altre sigle si dice pronta anche a più incisive forme di mobilitazione generale, anche di piazza, come la "Protesta delle pentole vuote" dello scorso anno. Tra le proposte delle associazioni c'è la sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas oltre ad accordi per la rateizzazione lunga delle bollette, con garanzia pubblica. Ampliamento dei bonus sociali e definizione della casistica per la morosità incolpevole. Il divieto di modifica unilaterale dei contratti per l'energia, compresi rinnovi e recessi. Si chiede poi il "disaccoppiamento" dei prezzi di gas e elettricità (ora sono legati), e misure di contrasto alla volatilità dei mercati.

Azzeramento dell'Iva su cibo e beni essenziali

Infine le proposte dei consumatori si allargano oltre le bollette e guardano ai prodotti di largo consumo: si chiede un'ulteriore riduzione delle accise sui carburanti, prorogando un taglio di almento 30 centesimi al litro. Azzeramento dell'iva su cibi e prodotti essenziali, incluso il pellet e deducibilità integrale dei titoli di viaggio per lavoratori e studenti pendolari. Infine sono richieste forti agevolazioni e gratuità di alcuni servizi come mense e libri scolastici. Chiude la proposta di una Supertassazione degli extraprofitti realizzati nelle attività finanziarie ed energetiche e apertura del dialogo sociale permanente anche con le Associazioni dei consumatori e utenti. 

Tweet di Federconsumatori

Federconsumatori @fedcons  #Inflazione: con il tasso all'8,9% le ricadute per ogni famiglia saranno di 2.634,40 euro annui. Nel corso dell'Assemblea nazionale del 18 ottobre presenteremo proposte al Governo per sostenere le famiglie e ridurre le #disuguaglianze. 


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www.dday.it In Italia migliaia di impianti fotovoltaici fermi perché manca l'attivazione. Ecco perché

di Roberto Pezzali - 16/10/2022

Oggi per attivare in Italia un impianto fotovoltaico passano mesi. Spesso il dito viene puntato contro E-Distribuzione, con i ritardi sugli allacciamenti, ma in realtà il ritardo viene accumulato molto prima

Buon giorno, desidero sottoporvi la mia esperienza per l'istallazione dei pannelli fotovoltaici e il loro allacciamento. Nel mese di aprile 2021 un venditore di E-On viene nella mia abitazione a proporci l'istallazione dei pannelli , completo di batteria di accumulo e stazione di ricarica, più Pompa di calore e Caldaia a condensazione, il tutto usufruendo il Superbonus del 110%. A metà Luglio 2021 ci vengono installati i Pannelli Fotovoltaici, la Batteria di accumulo e la stazione di ricarica, comunicandoci che entro 60 gg Enel sarebbe passata per l'allacciamento alla rete elettrica. Ad Inizio Settembre 2021 ci viene installato la Pompa di calore e cambiata la caldaia ed in data 21/09/2021 viene rilasciato il documento di collaudo per la pompa di calore e Caldaia. Iniziamo a chiedere ad E-on quando ci verrà effettuato il collegamento dei Pannelli Fotovoltaici e danno la responsabilità ad Enel. Chiamo Enel e ci comunica che mancano: conclusione iter autorizzativo, inizio e fine lavori, sottoscrizione regolamento d'esercizio. Da quella data in poi è stato un susseguirsi di telefonate, email ad E-on ma a tutt'oggi il nostro impianto fotovoltaico non è in funzione in quanto non collegata alla rete elettrica. Nell'ultima mia chiamata ad Enel mi dice che manca inizio e fine lavori, lavori conclusi il 21/09/2021 ma manca una carta che E-on deve rilasciare ad Enel. Noi ci chiediamo quante persone sono nella nostra situazione, vorrei precisare che siamo stati quasi costretti a lasciare il nostro fornitore di energia e aderire ad E-on come fornitore di energia vedendo esplodere gli importi delle bollette. Tutto quanto sopra non ci sembra molto in sintonia con le finalità del Superbonus e del Risparmio Energetico e contenimento dei costi specialmente in questo periodo di difficoltà di approvvigionamenti energetici con relativo peggioramento del bilancio sia familiare che Nazionale.

Prendiamo spunto da questa lettera che ci è arrivata nei mesi scorsi per introdurre un tema davvero delicato, quello degli allacciamenti del fotovoltaico. Oggi, in Italia, chi installa un impianto fotovoltaico paga subito, ma per poter sfruttare il suo impianto deve attendere mesi. Non è neppure legale accenderlo senza autorizzazione, perché un impianto è a tutti gli effetti una centrale ad energia rinnovabile del proprietario dell'impianto collegato alla rete pubblica.

I tempi di attesa per l'attivazione, o allacciamento, si sommano poi ai tempi necessari oggi per recuperare i materiali e espletare le varie formalità per fruire degli incentivi, come la cessione del credito. Un impianto per il quale si è fatto il sopralluogo a aprile del 2022 è stato installato a inizio ottobre e entrerà in funzione forse, se tutto va bene, l'anno prossimo.

Spesso si tende ad addossare le colpe al distributore, ovvero a Enel / E-Distribuzione, anche se dopo aver fatto diverse indagini abbiamo capito che probabilmente E-Distribuzione è spesso il bersaglio di un sistema che accumula ritardi molto prima.

Ci occuperemo solo del primo che dovrebbe essere quello snello, veloce e pensato per persone che installano impianti di potenza relativamente contenuta sul tetto di casa.

L'iter semplificato è in vigore dal 2015 e può essere chiesto da tutti coloro che soddisfano le seguenti condizioni:

  • L'utente già dispone di un'utenza elettrica attiva in bassa tensione.
  • L'impianto fotovoltaico da realizzare deve avere una taglia con potenza inferiore o uguale alla potenza già disponibile in prelievo per l'utenza esistente, quindi se una persona vuole attivare un impianto da 4.5 kWp il contatore deve essere da almeno 4.5kW
  • L'impianto fotovoltaico che si desidera installare non deve avere una taglia che in potenza nominale risulti superiore ai 20 kWp
  • Insieme alla richiesta di installazione deve venir fatta anche domanda al GSE per l'allacciamento in rete con il regime del cosiddetto "Scambio Sul Posto", un incentivo che trasforma la rete in una sorta di "accumulo" virtuale
  • L'impianto deve essere tassativamente installato sulla copertura dell'edificio utilizzando pannelli che siano collocati in aderenza al tetto o addirittura integrati allo stesso.
  • Sullo stesso punto di prelievo e connessi alla medesima utenza elettrica non deve esserci nessun altro impianto di produzione di energia elettrica.
  • L'area su cui sorge l'abitazione non deve essere soggetta a vincolo di nessuna natura, quindi non devono essere presenti eventuali vincoli paesaggistici.

La procedura semplificata si compone di due fasi, una precedente all'inizio dei lavori e una successiva alla chiusura dei lavori, quindi quando l'impianto è stato installato. La richiesta deve essere fatta al gestore della rete, che è E-Distribuzione per la quasi totalità del territorio italiano ma che in alcune zone ha appaltato la cosa a piccoli distributori locali o ad altre entità. A Milano, ci dice un consulente energetico, le attivazioni vengono fatte anche da A2A.

Dove si creano i ritardi? Ci viene spiegato che solitamente, prima che la pratica di inizio lavori venga presa in mano da Enel o da un altro gestore, serve più o meno un mese di tempo. Da regolamento Arera una pratica deve essere presa in carico entro 20 giorni lavorativi, ma molto dipende dalle zone e dai carichi degli uffici.

Quando la pratica viene presa in mano il gestore effettua diverse verifiche. La prima, e la più importante, è verificare se servono lavori per effettuare la connessione e la messa in servizio del sistema. Sul sito di E-Distribuzione è presente un simulatore di allacciamento che dice subito, anche all'utente finale, se servono lavori supplementari alla rete per permettere di allacciare una abitazione alla rete elettrica nazionale. Nella maggior parte dei casi non servono lavori aggiuntivi, ma è evidente che se deve essere adeguata la rete servirà necessariamente più tempo per completare l'iter. 

Questo resta comunque un caso eccezionale, negli altri casi il gestore verifica tutti i dati della pratica perché tutte quelle procedure burocratiche che prima dovevano essere espletate in forma separata, dal caricamento dell'impianto sul portale di Terna alla comunicazione al comune, vengono ora fatte direttamente da lui tramite PEC. Durante questa fase basta un solo errore basta per rispedire la pratica al mittente.

Capita che ci siano gli indirizzi indicati sulla pratica errati, magari perché una casa d'angolo ha indirizzo in una via mentre il contatore sui registri del distributore è registrato sulla via attigua (è stato installato sul fianco dell'edificio), o che l'utenza non abbia ancora fatto richiesta di innalzamento della potenza del contatore, visto che la procedura semplificata lo prevede.

"La gestione delle pratiche non viene fatta in modo continuativo" - ci spiega un consulente che ha inoltrato oltre 1000 pratiche - "se ci sono errori di qualche tipo la pratica viene rispedita al mittente che la corregge, ma poi passa un altro mese prima che venga nuovamente riesaminata".

Questo, quindi, è il primo problema: a seconda dei carichi di lavoro del distributore, e in questo momento con gli incentivi e i bonus il numero di impianti da attivare è molto alto, una pratica può richiedere un solo mese se è priva di errori e le condizioni sono rispettate alla perfezione oppure 3/4 mesi.

Su questo punto si può effettivamente dire poco, perché è una decisione legata al workflow: si potrebbe anche decidere di prendere in mano una pratica e, nel caso di errori, cercare di risolverli con un contatto diretto e passare ad una nuova pratica solo dopo averli risolti, ma così facendo si rallenterebbero le pratiche in coda che magari sono state fatte a regola d'arte con i dati corretti.

Si deve anche considerare che ci troviamo in un momento storico dove tuttavia 3/4 mesi di tempo non sono un grosso problema, perché spesso l'attesa per i materiali, l'installazione e per le pratiche legate ai bonus è superiore: in linea puramente teorica ci vuole molto più sul lato pratico che sul lato burocratico.

Qui entra in gioco quello che però, ci spiegano, è il problema più grande: la procedura semplificata non prevede cambiamenti alla pratica in atto, quindi vuol dire che i documenti inviati quando si prepara la pratica, e tra questi c'è anche a descrizione dell'impianto, non possono essere in alcun modo cambiati.

Ci spiegano così di persone che partono con l'idea di un impianto da 5 kWp ma poi decidono di metterne 6, persone che magari avevano preventivato pannelli LG e poi, visto che LG ha smesso di produrli, sono state costrette a cambiare marca. O di inverter che non si trovano, batterie che sono rare come i panda e quindi o vengono tolte o si cambia tipo di prodotto e di conseguenza anche tipo di inverter. 

Oggi, proprio perché passano mesi prima che i prodotti necessari all'installazione siano a magazzino, molti appaltatori fanno partire le pratiche nel momento stesso in cui i prodotti sono a magazzino, e quindi si ha la certezza che l'impianto sia esattamente quello che era stato preventivato, senza modifiche.

Questo perché per la chiusura della fase 1, oltre al caricamento dello schema dell'impianto e i componenti dell'impianto sul portale di Terna, vengono addebitate all'utente anche gli oneri per la connessione, solitamente 100 euro più iva. Nel caso in cui la pratica venisse validata, ma poi si dovesse cambiare marca di pannelli, tutta la pratica sarebbe da rifare e andrebbero pagati altri oneri.

Non è possibile fare diversamente: la validazione di una pratica fa partire una serie di richieste verso enti esterni, GSE, Terna, comune e spesso anche Regione che è difficile andare a rettificare.

Facendo quindi partire le pratiche quando i prodotti sono a magazzino si perdono tutti i mesi prima e si inizia una procedura che già di suo richiede tempo con un ritardo notevole: se la pratica viene avviata poche settimane prima rispetto alla data di installazione dell'impianto, è evidente che alla fine ci vorranno diversi mesi per vedere l'impianto attivato.

Chi sta aspettando l'attivazione dell'impianto può vedere se sono state già addebitate su conto corrente le spese di allacciamento: se il GSE ha effettuato il prelievo vuol dire che la fase uno è stata superata. Nel mondo ideale la fase uno dovrebbe essere completata ancora prima della data di installazione. Nel mondo attuale non capita quasi mai.

C'è poi una seconda fase, che è quella di chiusura dei lavori. In questo caso l'installatore deve rilasciare una dichiarazione di conformità dell'impianto, lo schema dell'impianto come è stato realizzato e la dichiarazione di conformità di tutti i componenti installati. Anche in questo caso posso accumularsi ritardi: ci sono installatori che preparano questa documentazione il giorno dopo l'installazione e altri che invece aspettano di finire un blocco di impianti per poi inviare la documentazione in blocco.

Solo a questo punto viene inviata la documentazione di "chiusura lavori" al gestore, che verificherà al pratica: "Se non sono previsti interventi sulla rete, a seguito del completamento delle fasi precedenti sarà inviata al cliente la proposta di due date, entro 10 giorni lavorativi, per la connessione dell'impianto." Scrive il sito di E-Distribuzione.

Dieci giorni che variano a seconda delle zone, qualche volta sono due settimane ma non si arriva mai a mesi e mesi di attesa. Dal momento in cui E-Distribuzione riceve la chiusura dei lavori i tempi per inviare il tecnico e montare il contatore di produzione, necessario per misurare quanto l'impianto ha prodotto, sono effettivamente brevi.

Vista l'intera questione da questa punto di vista si capisce perché ci sono persone che hanno lamentato ritardi enormi e altri che invece si sono viste allacciare l'impianto in poche settimane: dipende tutto da chi ha gestito la pratica, non tanto da E-Distribuzione. Un altro consulente che gestisce pratiche di allaccio ci spiega che ha fatto personalmente le pratiche per l'impianto del fratello, e che avendo iniziato tutto nel momento in cui il fratello ha deciso di installare l'impianto l'intera fase uno era già stata portata a termine settimane prima della data di installazione prevista, e che alla fine un impianto installato a fine agosto è stato attivato circa a metà settembre. Nei tempi corretti.

E-Distribuzione, sulla quale molti puntano il dito quando si attendono mesi per vedere l'impianto acceso, solitamente riesce a stare nei tempi. Alcuni distributori locali sono più lenti, ma il vero problema è l'intero iter, che anche se semplificato prevede una quantità enorme di dati da gestire e un solo dato errato porta ad un mese di ritardo. Il periodo attuale, con migliaia di impianti in attivazione in tutta Italia, sicuramente non aiuta.



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